Quante volte ti è capitato di prenotare un viaggio e poi realizzare di non sapere cosa fare se ti serve un farmaco all'estero? Non è un problema raro. Secondo i dati del CDC, quasi la metà dei viaggiatori incontra problemi di salute durante un viaggio internazionale, e uno dei più comuni è proprio l’impossibilità di trovare o acquistare i medicinali di cui hai bisogno. E non parliamo solo di farmaci da banco: se prendi insulina, anticoagulanti o farmaci per l’epilessia, un’interruzione anche di poche ore può diventare un’emergenza.
Perché i farmaci all’estero non sono come a casa
Non tutti i farmaci che trovi facilmente in Italia o negli Stati Uniti sono disponibili o legali in altri paesi. Il 78% dei paesi ha restrizioni su farmaci comunemente usati negli USA, secondo il rapporto 2022 dell’International Narcotics Control Board. Ad esempio, alcuni antidepressivi, farmaci per il ADHD o antidolorifici forti sono classificati come sostanze controllate in paesi come Giappone, Singapore o Emirati Arabi Uniti. Anche se hai la ricetta, potresti non poterla usare lì.
In molti paesi, anche se il farmaco è disponibile, devi prima vedere un medico locale per ottenere una ricetta valida. In Francia, puoi ottenere un farmaco di emergenza senza ricetta per 72 ore, ma solo per condizioni specifiche. In Giappone, solo 24 farmacie su tutto il territorio nazionale sono autorizzate a servire turisti stranieri. E in Thailandia o Cambogia, fino al 68% dei farmaci venduti nei mercati aperti sono contraffatti o di qualità scadente, secondo l’OMS.
Cosa devi portare con te prima di partire
La regola d’oro? Porta sempre abbastanza farmaco per tutta la durata del viaggio, più almeno 10 giorni in più. Questo consiglio, sostenuto dall’International Society of Travel Medicine, riduce del 65% il rischio di rimanere senza farmaci a causa di ritardi, cancellazioni o problemi doganali.
Ma non basta portarli nella borsa. Devono essere nella confezione originale, con l’etichetta del farmacista che riporta il tuo nome, il nome del farmaco, la dose e il nome del medico prescrittore. Questo è obbligatorio in quasi il 90% dei paesi dell’Area Schengen, come stabilito dal regolamento CE 726/2004. Se li metti in un contenitore da viaggio senza etichetta, potrebbero essere confiscati.
Se prendi insulina, tieni presente che deve essere conservata tra 2°C e 8°C durante il viaggio. Non metterla nel bagaglio da stiva: le temperature possono scendere sotto lo zero. Tienila nella borsa a mano, con un piccolo termos o una borsa refrigerante. Alcuni aeroporti hanno frigoriferi per passeggeri con bisogni medici: chiedi all’assistenza al check-in.
Documenti che ti salveranno la vita
Una ricetta in inglese non basta. Se viaggi in un paese dove non si parla inglese, portati dietro una lettera del tuo medico tradotta nella lingua locale. Uno studio della Johns Hopkins University ha dimostrato che questo riduce del 73% il rischio che le autorità doganali ti sequestrino i farmaci. Non serve una traduzione ufficiale: una traduzione semplice, chiara, fatta da un servizio affidabile o anche da un amico bilingue, va benissimo.
La lettera deve includere:
- Il tuo nome completo e data di nascita
- Il nome del farmaco (sia commerciale che generico)
- La dose e la frequenza di assunzione
- La ragione medica per cui lo prendi
- La data di rilascio e la firma del medico
Per esempio: se prendi Lexapro, scrivi anche “escitalopram” tra parentesi. Un viaggiatore su Reddit ha raccontato di aver perso 3 ore in una farmacia thailandese perché il farmacista non riconosceva il nome commerciale. Con il nome generico, avrebbe potuto aiutarti subito.
Come trovare una farmacia affidabile all’estero
Non tutte le farmacie sono uguali. In Europa, le farmacie sono spesso gestite da professionisti con formazione universitaria e sono regolate dallo stato. In molti paesi, trovi il simbolo della croce verde: è il segno che è una farmacia legale.
Se sei in Europa, puoi usare il sistema dell’Unione Europea: se hai un’assicurazione sanitaria europea (EHIC), puoi accedere ai servizi sanitari pubblici in molti paesi, compresa la prescrizione di farmaci. In Francia, Italia, Spagna o Germania, puoi andare in una farmacia e chiedere “Ho bisogno di un farmaco per una condizione cronica, ho la ricetta e la lettera del mio medico” - ti capiranno.
Se sei in Asia o in America Latina, evita i negozi di medicina senza nome o i banchi nei mercati. Usa invece le catene riconosciute: in Messico, cerca le farmacie di Farmacias Similares o Farmacias del Ahorro; in Thailandia, cerca Boots o Watsons. In Giappone, usa solo le farmacie con il logo della Japan Pharmaceutical Association.
Per trovare farmacie affidabili in tempo reale, usa l’API globale della International Pharmaceutical Federation, ora integrata su Google Maps. Cerca “pharmacy” e guarda le recensioni: se ci sono più di 50 recensioni e un punteggio sopra 4,5, è un buon segno.
Cosa fare in caso di emergenza
Se ti rimani senza farmaci e non sai dove andare, chiama IAMAT (International Association for Medical Assistance to Travelers). Offrono un servizio gratuito di referral a medici e farmacie verificate in 110 paesi. Nel 2022, il 89% dei viaggiatori che li hanno usati hanno dato un voto alto. Il loro sito ha una mappa interattiva e un numero di emergenza attivo 24 ore su 24.
Se sei negli Stati Uniti e hai un’assicurazione privata, controlla se il tuo piano copre le emergenze mediche all’estero. Medicare non copre nulla all’estero. Alcune assicurazioni viaggio, come World Nomads, coprono fino a $2.000 per farmaci d’emergenza. Ma non aspettare di essere in crisi per controllarlo.
Per chi prende insulina o anticoagulanti, il rischio maggiore non è la mancanza di farmaco, ma l’errore di orario. Cambiare fuso orario può mandare in tilt il tuo regime. Il CDC suggerisce: per i farmaci una volta al giorno, prendili all’ora solare di casa per i primi 2-3 giorni. Per l’insulina, dividi la dose durante il viaggio e chiedi al tuo medico un piano di transizione prima di partire.
Le trappole da evitare
Una delle trappole più comuni? Credere che un farmaco sia lo stesso ovunque. In alcuni paesi, un farmaco con lo stesso nome ha una formulazione diversa. Un antinfiammatorio in Germania potrebbe contenere un ingrediente diverso da quello in Spagna. Controlla sempre l’ingrediente attivo, non il nome commerciale.
Un’altra trappola: comprare farmaci online da siti sconosciuti. I siti che promettono “farmaci senza ricetta” o “prezzi scontati” spesso vendono prodotti contraffatti. Il 74% delle recensioni su Trustpilot su farmacie online internazionali menziona questo problema, soprattutto in Messico, Turchia e Thailandia.
Non fidarti mai di farmaci che non hanno un lotto, una data di scadenza o un’etichetta chiara. Se il prezzo è troppo basso, è quasi sempre un segnale di allarme.
Le nuove risorse digitali (2025)
Quest’anno, il CDC ha lanciato MedAbroad, uno strumento digitale gratuito che ti dice esattamente quali farmaci puoi portare in 195 paesi, e quali richiedono autorizzazioni speciali. Basta inserire il nome del farmaco e la destinazione, e ti dà una guida passo-passo.
Inoltre, l’Agenzia Europea dei Medicinali ha avviato un programma pilota per ricette standardizzate in 12 paesi UE. Entro il 2026, potresti poter usare la tua ricetta italiana in Francia o Spagna senza doverla riscrivere. È un passo enorme.
Se viaggi spesso, considera di registrarti su una piattaforma di telemedicina internazionale. Entro il 2025, il 67% delle grandi catene farmaceutiche offrirà consultazioni online con farmacisti in lingua locale per aiutarti a sostituire farmaci o capire dosaggi.
Cosa fare se ti sequestrano i farmaci
Se ti fermano alla dogana e ti dicono che non puoi portare un farmaco, non litigare. Chiedi per iscritto il motivo. Fai una foto della ricevuta di sequestro. Contatta immediatamente l’ambasciata del tuo paese. Spesso, con la lettera del medico e la ricetta originale, riesci a far rilasciare il farmaco entro 24-48 ore.
Se il farmaco è vietato e non puoi sostituirlo, l’ambasciata può aiutarti a contattare un medico locale che ti prescriva un’alternativa. Non lasciarti mai prendere dal panico. Il 92% degli esperti di medicina da viaggio consiglia di contattare l’ambasciata prima di partire, proprio per sapere in anticipo cosa fare.
Preparazione finale: la checklist da stampare
- Porta almeno 10 giorni di farmaci in più rispetto alla durata del viaggio
- Tutti i farmaci nella confezione originale con etichetta
- Lettera del medico tradotta nella lingua del paese di destinazione
- Nomi generici dei farmaci (es: escitalopram, non Lexapro)
- Per insulina: borsa refrigerante e termometro da viaggio
- Contatti di emergenza: IAMAT, ambasciata, assicurazione viaggio
- Scarica l’app MedAbroad del CDC prima di partire
- Controlla se il tuo farmaco è vietato nel paese di destinazione
Non è un’operazione complicata, ma richiede un po’ di organizzazione. E se ti prepari bene, eviti giorni di ansia, costi inutili e rischi per la salute.
Perché questo non è un problema da sottovalutare
Il mercato della salute per i viaggiatori vale 42,7 miliardi di dollari nel 2023, e cresce ogni anno. Perché? Perché sempre più persone viaggiano, e sempre più persone hanno bisogni medici cronici. Non sei un caso isolato. Ogni anno, il Dipartimento di Stato americano registra un aumento del 22% dei casi di assistenza per problemi farmacologici all’estero. La Thailandia, il Messico e la Francia sono i paesi con più richieste.
Ma il vero problema non è la mancanza di farmaci. È la mancanza di informazioni. Con la giusta preparazione, puoi viaggiare con tranquillità, anche se devi prendere farmaci ogni giorno. Non lasciare la tua salute al caso. Preparati. Controlla. Chiedi. E viaggia senza paura.
Posso portare i miei farmaci in aereo senza problemi?
Sì, ma devono essere nella confezione originale con l’etichetta del farmacista che riporta il tuo nome, il nome del farmaco e la dose. Non metterli nel bagaglio da stiva: l’ambiente può essere troppo caldo o freddo. Tienili nella borsa a mano. Se hai liquidi, segui le regole standard per i liquidi (100 ml per contenitore), ma i farmaci sono esenti da questo limite se accompagnati da una lettera del medico.
Se ho una ricetta italiana, posso comprarla in Francia o Spagna?
Sì, in molti paesi dell’UE puoi usare la tua ricetta italiana. Tuttavia, alcune farmacie potrebbero chiederti di mostrare anche la lettera del medico o di tradurre il nome del farmaco. Non tutti i farmacisti conoscono bene i nomi italiani. Porta sempre il nome generico del farmaco (es: metformina, non Glucophage).
Cosa succede se mi dimentico un farmaco e non posso trovarlo?
Non comprare farmaci da farmacie sconosciute o online. Contatta IAMAT o l’ambasciata del tuo paese. In molti casi, un medico locale può prescriverti un’alternativa equivalente. Se prendi insulina o anticoagulanti, vai subito in un ospedale: non aspettare. La maggior parte degli ospedali internazionali ha farmaci di emergenza per turisti.
I farmaci per l’ansia o il sonno sono disponibili all’estero?
In molti paesi, come Giappone, Singapore o Emirati Arabi, i farmaci per l’ansia, il sonno o il ADHD sono classificati come sostanze controllate. Portarli senza autorizzazione può portare a multe o arresti. Controlla sempre il sito dell’ambasciata del paese di destinazione prima di partire. Se possibile, chiedi al tuo medico un’alternativa non controllata.
Il mio assicurazione viaggio copre i farmaci?
Dipende. Alcune assicurazioni, come World Nomads, coprono fino a $2.000 per farmaci d’emergenza. Ma Medicare, Medicaid e molti piani sanitari americani non coprono nulla all’estero. Controlla il tuo contratto prima di partire. Se non è coperto, considera di acquistare un’assicurazione viaggio che includa questa voce.
Andrea Arcangeli
dicembre 1, 2025 AT 22:02io ho provato a portare il mio sertralina in Giappone e mi hanno fatto un interrogatorio da spionaggio... poi ho scoperto che lì si chiama Zoloft e non lo vendono neanche se hai la ricetta. Non ci vado più, troppo stress.
alessandro lazzaro
dicembre 2, 2025 AT 10:54La cosa più sottovalutata è la differenza tra nome commerciale e generico. Ho perso 4 ore a Bangkok perché il farmacista non conosceva ‘Lexapro’ ma quando ho detto ‘escitalopram’ mi ha dato il farmaco in 2 minuti. Scrivete sempre il nome generico, vi salva la vita.
nico tac
dicembre 2, 2025 AT 20:43Non è solo una questione di farmaci, è una questione di potere. Chi viaggia con bisogni medici cronici è costretto a diventare un esperto di legislazione farmaceutica internazionale, un traduttore, un diplomatico e un logistico. E tutto questo perché il sistema globale non ha ancora capito che la salute non ha confini. Il fatto che un farmaco sia legale in Italia non significa che sia accettabile altrove, e questo è un fallimento etico della medicina mondiale. Non si tratta di precauzioni, si tratta di diritti umani.
Davide Quaglio Cotti
dicembre 4, 2025 AT 05:42Io ho sempre portato i miei farmaci in un astuccio da viaggio... fino a quando non mi hanno sequestrato l’anticoagulante a Dubai perché non avevo l’etichetta originale. Da allora, ogni compressa ha la sua scatola, con il nome del medico, la data, e una copia della lettera incollata dentro. Non è comodo, ma è l’unica cosa che ti fa dormire la notte in un hotel a 5 stelle con il cuore in gola.
Nicolas Maselli
dicembre 5, 2025 AT 05:15Se vai in Thailandia evita i banchi del mercato. Ho visto un tizio prendere un antidolorifico che sembrava una pillola di plastica. Due giorni dopo era in ospedale. Usa solo Boots o Watsons. Punto.
Pasquale Barilla
dicembre 7, 2025 AT 05:09La tua guida è eccellente, ma manca un punto cruciale: il fuso orario. Non basta dire ‘prendi all’ora di casa’, devi calcolare la transizione progressiva. Se viaggi da Roma a Tokyo, il tuo corpo ha bisogno di 3 giorni per sincronizzarsi. Per l’insulina, questo significa un rischio di ipoglicemia o iperglicemia che può essere fatale. Il CDC non lo dice chiaramente, ma i diabetici sanno che non si tratta di un’abitudine, è un’operazione di ingegneria fisiologica. Chiedi al tuo endocrinologo un piano di transizione con dosi ridotte e intervalli allungati nei primi 72 ore. Non improvvisare.