Domanda diretta: posso usare Sacubitril/valsartan in un paziente con scompenso cardiaco e anemia senza fare danni? Sì, quasi sempre. La chiave è integrare terapia della pompa (ARNI, betabloccanti, MRA, SGLT2i) con la gestione attiva della carenza marziale e dell’emoglobina, monitorando pressione, reni e ferro. Qui trovi cosa funziona davvero, cosa evitare e come muoverti in modo semplice e sicuro.
- TL;DR: Sacubitril/valsartan riduce morti e ricoveri nello scompenso; il beneficio si mantiene anche nei pazienti anemici se gestisci ferro e pressione.
- Anemia nello scompenso: frequente (30-50%), peggiora sintomi e prognosi; cerca e tratta la carenza di ferro (spesso nascosta).
- Inizia ARNI se pressione sistolica ≥ 100-105 mmHg e condizioni stabili; controlla emoglobina, ferritina e TSAT prima e dopo l’avvio.
- Ferro EV (carboximaltosio o derisomaltosio) se ferritina < 100 ng/mL o 100-299 con TSAT < 20%; migliora capacità funzionale e riduce ricoveri.
- Attento a ipotensione e peggioramento renale nella titolazione; aggiungi SGLT2i (aiuta anche l’ematocrito) se non controindicato.
Perché Sacubitril/valsartan conta nei pazienti con scompenso e anemia
L’anemia nello scompenso cardiaco (HF) non è un dettaglio: riguarda circa un terzo dei pazienti e raddoppia il rischio di ricovero. Spesso è legata a carenza di ferro funzionale, infiammazione, insufficienza renale o farmaci. Anche quando l’emoglobina è «solo» 10-12 g/dL, i pazienti si stancano presto, hanno dispnea a sforzi minimi e non reggono la titolazione dei farmaci se non fai ordine su pressione, diuretici e ferro.
Dove entra in gioco il Sacubitril? Sacubitril/valsartan (ARNI) potenzia peptidi natriuretici e blocca RAAS: vasodilata, drena sodio, riduce stress di parete, rimodella in bene. Nei trial cardine dello scompenso a frazione di eiezione ridotta (HFrEF), l’ARNI ha battuto gli ACE-inibitori su endpoint duri. Il punto chiave per chi gestisce anemia: nei sottogruppi con emoglobina più bassa, il beneficio relativo resta consistente, anche se la tollerabilità può essere un filo più delicata (specie per la pressione).
Che cosa sappiamo su ARNI e emoglobina? I dati non mostrano un peggioramento clinicamente rilevante dell’emoglobina rispetto ad ACE/ARB. In alcune coorti real-world l’Hb resta stabile o aumenta lievemente quando si ottimizza lo scompenso e si corregge la carenza di ferro. L’effetto più netto sulla «parte sangue» oggi arriva dagli SGLT2i (aumentano EPO e ematocrito) e dal ferro EV. Morale: l’ARNI è terapia fondazionale; l’anemia va trattata in parallelo.
Messaggio pratico: non rinunciare all’ARNI solo perché l’Hb è 10-11 g/dL. Fai partire un piano a tre binari: ARNI + SGLT2i + ferro EV (se criteri presenti), con aggiunta di MRA e betabloccante se non già in atto, e una titolazione lenta ma costante.
Studio | Popolazione | Risultato principale | Nota su anemia/ferro |
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PARADIGM-HF (NEJM 2014) | HFrEF (FE ≤ 40%) | ARNI vs enalapril: −20% CV death/HF hosp | Beneficio consistente nei sottogruppi per Hb; nessun segnale di anemia indotta |
PIONEER-HF (NEJM 2019) | HFrEF ricoverati | ARNI riduce NT-proBNP vs enalapril | Avvio precoce fattibile se pressione adeguata; Hb stabile nel follow-up breve |
PARAGON-HF (NEJM 2019) | HFpEF | Trend a riduzione ricoveri HF vs valsartan | Nei fenotipi con FE più bassa, segnale più forte; anemia non controindica |
AFFIRM-AHF (Lancet 2020) | HF con carenza di ferro | Ferro EV riduce ricoveri HF | Compatibile con ARNI; trattare ferro migliora capacità di titolare terapia |
IRONMAN (Lancet 2023) | HF e carenza di ferro | Ferro EV riduce eventi a lungo termine | Supporta approccio proattivo al ferro con terapia guidata da valori |
Le Linee Guida ESC sullo scompenso cardiaco raccomandano di valutare e trattare la carenza di ferro in tutti i pazienti con HFrEF; il ferro endovenoso dovrebbe essere considerato per migliorare sintomi e ridurre i ricoveri. L’uso di ARNI è raccomandato nei pazienti idonei per ridurre mortalità e ospedalizzazioni.
- European Society of Cardiology, Linee Guida HF 2021 con aggiornamenti 2023
Un’altra leva a favore dell’ARNI nei pazienti anemici: riducendo la congestione e migliorando la perfusione renale, spesso vedi un rimbalzo della capacità di camminare e una finestra di pressione per trattare il ferro endovena in day hospital, senza cali di portata che rendono il paziente sintomatico.

Come impostarlo e titolarlo in pratica quando c’è anemia
Vuoi uno schema semplice? Eccolo, orientato a un ambulatorio reale.
Prima di iniziare ARNI, raccogli questi dati:
- Pressione arteriosa seduto e in piedi; punta a sistolica ≥ 100-105 mmHg.
- Creatinina/eGFR, potassio, sodio.
- Emocromo completo (Hb, MCV), ferritina, TSAT (saturazione della transferrina), CRP.
- NT-proBNP, peso, status di congestione, classe NYHA.
Scelta dose iniziale di ARNI (sacubitril/valsartan due volte al giorno):
- 24/26 mg se pressione borderline, anziano/fraile, eGFR < 60 o Hb < 10,5 g/dL con sintomi marcati.
- 49/51 mg se pressione buona (≥ 120 mmHg), eGFR ≥ 60 e sintomi gestibili.
- Ricorda il «washout» di 36 ore se passi da un ACE-inibitore.
Titolazione:
- Aumenta di uno step ogni 2-4 settimane fino alla dose target (97/103 mg bid) se tollerato.
- Se PAS scende < 95 mmHg o compaiono capogiri/sincopi, riduci diuretico se congestion-free, valuta di saltare uno step o tornare alla dose precedente.
- Controlli lab a 1-2 settimane dopo avvio o aumento dose: creatinina/eGFR, potassio, sodio; emocromo e ferro entro 4 settimane.
Quando trattare il ferro:
- Carenza di ferro se ferritina < 100 ng/mL o ferritina 100-299 con TSAT < 20%.
- Preferisci ferro EV (carboximaltosio o derisomaltosio). In pratica: 500-1000 mg per seduta, dose totale calcolata su peso e Hb.
- Ripeti ferritina/TSAT a 4-12 settimane e reintegra se ricade.
ESA (stimolanti eritropoiesi): non di routine nello scompenso; considerali solo se anemia da IRC secondo criteri nefrologici. Trasfuse? Solo se Hb molto bassa e sintomi/ischemia, come ponte.
Decisione rapida (mini-albero):
- Hb ≥ 10 g/dL, PAS ≥ 105, eGFR ≥ 30: avvia ARNI + SGLT2i; programma ferro EV se criteri.
- Hb 8-10 g/dL con sintomi: valuta ferro EV precoce; avvia ARNI a dose bassa, rivedi diuretici per evitare ipotensione.
- Hb < 8 g/dL o instabilità emodinamica: stabilizza prima (correggi cause, valuta trasfusione), poi introduci ARNI.
- eGFR < 30: parti basso e lento; monitor ravvicinato di potassio e reni.
Check-list rapida per la visita:
- Ho misurato PAS in ortostatismo?
- Ho calcolato ferritina e TSAT, non solo l’emoglobina?
- Ho ridotto il diuretico se il paziente non è congesto e la pressione è bassa?
- Ho pianificato il controllo lab a 2 e 4 settimane?
- Ho spiegato al paziente che ferro EV non è «sangue» e non fa ingrassare?
Trucchi pratici:
- Dividi la dose del diuretico la mattina e nel primo pomeriggio per evitare ipotensione serale, quando l’ARNI è ancora attivo.
- Se comparsa di tosse dopo switch da ACE a ARNI: spesso migliora; non fermare l’ARNI per una tosse lieve nelle prime settimane.
- Quando aumenti ARNI, posticipa l’aumento del betabloccante di 1-2 visite se la pressione è tirata.
- Usa SGLT2i: alzano leggermente Hb/ematocrito, riducono ricoveri e proteggono il rene, aiutando la titolazione.
Come non farsi male:
- Non caricare ferro orale in HFrEF sintomatico con ferritina bassa: è lento e spesso inefficace. Vai di EV.
- Non forzare la dose target di ARNI se PAS balla < 95 mmHg e il paziente è stanco e presincopale. Meglio una dose stabile e tollerata.
- Non ignorare MCV e CRP: una microcitosi marcata indirizza verso ferro; una CRP alta cronica può mantenere la carenza funzionale.

Scenari, trade-off e domande ricorrenti
Scenario 1: HFrEF 68 anni, Hb 10,5 g/dL, ferritina 60 ng/mL, TSAT 15%, PAS 118 mmHg. Avvio ARNI 49/51 mg bid, SGLT2i, ferro EV 1000 mg. A 8 settimane: Hb 11,6, sintomi in calo, PAS 110. Titolazione a 97/103 mg bid ok.
Scenario 2: Anziana 82 anni, HFpEF, Hb 11 g/dL, ferritina 140 ma TSAT 17%, PAS 104. ARNI? Può aiutare su ricoveri se FE nella fascia bassa e fenotipo giusto, ma qui la priorità è ferro EV e controllo pressione con diuretico blando. Se tollerato, ARNI a dose bassa e rivalutazione stretta.
Scenario 3: HFrEF con IRC (eGFR 28), Hb 9,8, potassio 5,1. Avvio ARNI 24/26 mg bid, stop temporaneo MRA, ferro EV. Monitor a 7 giorni: eGFR 26, K 4,9, PAS 106. Proseguo e riprendo MRA più avanti quando K < 5.
Best for / not for:
- Indicato: HFrEF sintomatico con PAS ≥ 100 e ferrofagia da correggere.
- Con cautela: anziani fragili, PAS 95-100, IRC avanzata, politerapia ipotensivante.
- Da posticipare: anemia severa sintomatica (Hb < 8), shock, AKI in evoluzione o iperkaliemia non controllata.
Q&A veloce (mini-FAQ):
- ARNI causa anemia? Non emerge un effetto clinicamente rilevante. Se l’Hb cala, cerca perdite, carenza marziale o peggioramento renale.
- Meglio ferro orale o EV? Nell’HF sintomatico con carenza di ferro, EV vince: più rapido e efficace.
- Posso iniziare ARNI in degenza? Sì, se PAS regge e il paziente è stabilizzato; PIONEER-HF lo ha mostrato.
- Serve sospendere ACE prima di ARNI? Sì, 36 ore di washout per ridurre rischio di angioedema.
- SGLT2i aiutano sull’anemia? Sì, tendono a aumentare EPO/ematocrito e migliorano esiti renali e cardiaci.
- Quando rivaluto ferro? 4-12 settimane dopo EV, poi ogni 3-6 mesi o se peggiorano sintomi.
Alternative e integrazioni credibili:
- Se ARNI non tollerato per ipotensione, prova ARB a basso dosaggio e lavora su ferro EV e SGLT2i; riconsidera ARNI più avanti.
- Se iperkaliemia frena MRA, valuta leganti del potassio per mantenere la triplice terapia guideline-directed.
Segnali di allarme e cosa fare (troubleshooting):
- Capogiri, PAS < 90: riduci diuretico se non c’è congestione, valuta anemia e disidratazione, retrocedi di uno step ARNI se serve.
- K > 5,5: sospendi MRA, rivedi dieta e farmaci, considera leganti K; mantieni ARNI se possibile.
- Hb che cala di > 1 g/dL in 2-4 settimane: cerca sanguinamenti (feci occulte), ripeti ferro; coordina con gastroenterologo se sospetto perdita cronica.
- eGFR che scende del 25-30% post-avvio: comune; se stabile e senza iperkaliemia, osserva; se peggiora, riduci diuretico o ARNI temporaneamente.
Regole d’oro (memorabile):
- Non c’è scompenso ben gestito con ferro ignorato.
- Terapia fondazionale prima, titolazione paziente-centrica poi.
- La pressione utile è quella che ti permette di camminare senza capogiri, non il numero perfetto.
Riferimenti chiave per approfondire senza perdersi:
- ESC Guidelines for the diagnosis and treatment of acute and chronic heart failure (2021; update 2023).
- PARADIGM-HF (NEJM 2014), PIONEER-HF (NEJM 2019), PARAGON-HF (NEJM 2019).
- AFFIRM-AHF (Lancet 2020), IRONMAN (Lancet 2023) sul ferro endovenoso.
Se gestisci ambulatori affollati, pensa in settimane: Settimana 0 avvio ARNI + pianificazione ferro EV; settimana 2 controlli lab e BP; settimana 4 aumento dose e seconda infusione se necessaria; settimana 8 verifica di qualità di vita e 6-minute walk test se disponibile. È un percorso che paga in meno ricoveri e meno ansia (tua e del paziente).
Prossimi passi pratici per te e per il team:
- Standardizza un pannello «HF + anemia» pre-impostato nel laboratorio (emocromo, ferritina, TSAT, creatinina/K/Na, NT-proBNP).
- Prepara un protocollo condiviso con il day hospital per ferro EV, con slot dedicati ai pazienti HF.
- Usa promemoria digitali per i controlli a 2 e 4 settimane post-titolazione.
- Forma i pazienti: riconoscere segni di ipotensione e quando chiamare.
Chiudo con una regola semplice: non far scegliere al paziente tra «cuore o sangue». Cura entrambi in parallelo. L’ARNI tiene la porta aperta, il ferro EV fa passare l’ossigeno, gli SGLT2i stabilizzano il terreno. Così i passi tornano lunghi, e i giorni a casa aumentano.