Se hai mai pagato centinaia di euro per un farmaco di marca e poi ti sei chiesto se esiste una versione più economica, non sei solo. Nel 2023, negli Stati Uniti, il 90% delle prescrizioni è stato riempito con farmaci generici, che costano in media l’85% in meno rispetto ai brand. In Italia, la situazione è simile: molti farmaci di marca hanno ormai un’alternativa generica disponibile, ma pochi pazienti sanno come controllarlo. E non si tratta solo di risparmiare soldi: a volte, la versione generica è esattamente la stessa cosa, ma con un prezzo che può fare la differenza tra pagare o rinunciare.
Cosa significa che un farmaco è generico?
Un farmaco generico contiene lo stesso principio attivo, nella stessa dose, della versione di marca. Non è un “sostituto” o un “simile”: è identico, dal punto di vista chimico e terapeutico. L’unica differenza può essere nei componenti non attivi - come coloranti o eccipienti - che non influiscono sull’efficacia. Per essere approvato, un farmaco generico deve dimostrare di essere bioequivalente: il corpo lo assorbe nello stesso modo, con una variazione massima del 20% rispetto al farmaco originale. Questo non è un dettaglio tecnico: è la base della sicurezza.
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e la FDA negli Stati Uniti richiedono gli stessi test rigorosi. Non c’è alcuna prova che i generici siano meno efficaci. Anzi, molti studi, tra cui quelli pubblicati su The New England Journal of Medicine, confermano che i generici funzionano allo stesso modo nei pazienti reali, anche per condizioni critiche come l’ipertensione o il diabete.
Come sapere se c’è un generico per la tua prescrizione?
La risposta più semplice e veloce? Chiedi al tuo farmacista. Non aspettare che ti proponga la sostituzione. Quando vai a ritirare la tua prescrizione, dì chiaramente: “C’è una versione generica equivalente per questo farmaco?”. Non dire solo “c’è un generico?”, perché alcuni farmaci hanno più di una versione generica, e non tutte sono uguali.
I farmacisti hanno accesso a database aggiornati in tempo reale - come Medi-Span o First Databank - che indicano quali generici sono approvati come equivalenti terapeutici. Secondo uno studio del 2022 su JAMA Internal Medicine, i farmacisti identificano correttamente le alternative generiche nel 98,7% dei casi. E in Italia, quasi tutte le catene (Farmacia Serra, CVS, Esselunga, etc.) hanno sistemi automatici che segnalano la disponibilità di generici al momento della dispensazione.
Il codice “AB” e l’elenco Orange Book: cosa devi sapere
Se vuoi controllare da solo, devi capire un concetto chiave: l’equivalenza terapeutica. L’AIFA e la FDA classificano i farmaci generici con un codice a due lettere. Il più importante è AB. Se un generico ha il codice AB, significa che è considerato sostituibile senza rischi. Non devi preoccuparti di variazioni nell’assorbimento o nell’efficacia.
Al contrario, un codice BX indica che ci sono incertezze - forse perché il farmaco ha un intervallo terapeutico stretto (come la warfarina o la levotiroxina), o perché i test di bioequivalenza non sono stati completati in modo sufficiente. In questi casi, il medico deve autorizzare esplicitamente la sostituzione.
Per controllare il codice, puoi usare il sito dell’AIFA o, se hai accesso a risorse internazionali, il database Orange Book della FDA. Non è facile da usare all’inizio, ma è affidabile. Cerca il nome del farmaco di marca - per esempio, “Lipitor” - e cerca la voce “Therapeutic Equivalence Code”. Se c’è scritto “AB”, allora esiste un generico equivalente.
Strumenti online che funzionano (e quelli che non servono)
Esistono app e siti che promettono di trovare generici più economici. Alcuni sono utili, altri ingannevoli.
- Il sito dell’AIFA (www.aifa.gov.it) ha una sezione dedicata ai farmaci generici. Puoi cercare per nome del principio attivo e vedere se ci sono versioni autorizzate in Italia. È gratuito e ufficiale.
- GoodRx e simili sono ottimi per confrontare i prezzi, ma non dicono se un generico è terapeuticamente equivalente. Potresti trovare un farmaco più economico, ma non adatto alla tua condizione.
- Medicare Plan Finder (negli USA) è utile per chi ha un piano sanitario, ma in Italia non esiste un sistema equivalente. Qui, la tua farmacia e il tuo medico sono i tuoi migliori alleati.
Un’opzione pratica: se hai la prescrizione in mano, apri Google e cerca “nome del farmaco generico Italia”. Spesso, i siti delle farmacie online (es. FarmaciaOnline.it, FarmaciaSantagata.it) mostrano subito il prezzo del generico accanto a quello del brand. Se il generico è più economico e ha lo stesso principio attivo, è una buona indicazione.
Quando i generici non sono una buona scelta
Non tutti i farmaci hanno generici. Alcuni sono ancora protetti da brevetto - soprattutto quelli più nuovi o complessi, come i farmaci biologici per l’artrite o il cancro. Anche i farmaci con dosaggio complesso - come aerosol, cerotti o gel per uso topico - possono avere poche o nessuna alternativa generica, perché è più difficile dimostrare la bioequivalenza.
Inoltre, per alcuni farmaci a intervallo terapeutico stretto - come la warfarina (per il sangue), la levotiroxina (per la tiroide) o il litio (per il disturbo bipolare) - anche piccole variazioni nella formulazione possono influenzare l’efficacia. In questi casi, il medico potrebbe decidere di mantenere sempre lo stesso prodotto, anche se esiste un generico. Non è un problema di qualità: è una questione di sicurezza.
Se ti hanno cambiato farmaco e ti senti diverso - più stanco, con cambiamenti di peso, battito irregolare - parlane subito con il tuo medico. Non è colpa tua. È un segnale da non ignorare.
Quanto puoi risparmiare?
Il risparmio è reale. In Italia, un farmaco di marca come “Lipitor” (atorvastatina) può costare 35-40 euro al mese. La versione generica costa tra 5 e 8 euro. Per un paziente che prende più farmaci, il risparmio annuo può superare i 500 euro. E non è un’eccezione: il 70% dei farmaci più prescritti in Italia ha almeno un generico disponibile.
Secondo l’AIFA, nel 2023, l’uso dei farmaci generici ha consentito al Sistema Sanitario Nazionale di risparmiare oltre 1,8 miliardi di euro. Questo denaro va a coprire altre cure, non a riempire i profitti delle aziende. E tu, come paziente, puoi farne parte.
Cosa fare se il tuo farmacista non ti propone un generico?
Non è colpa tua se non ti hanno mai chiesto se vuoi il generico. Molti farmacisti lo fanno, ma non tutti. Alcuni pensano che tu lo sappia già. Altri temono che tu rifiuti. Ma tu hai il diritto di chiedere.
Se ti dicono “non c’è”, chiedi: “E se cercassimo nel database AIFA? C’è un principio attivo equivalente?”. Spesso, il farmacista si accorge di aver sbagliato o di non aver controllato bene. E se ancora non ti danno una risposta chiara, vai in un’altra farmacia. Non è un problema di fedeltà: è un problema di informazione.
Prossimi passi: cosa puoi fare oggi
- Prendi la tua ultima prescrizione e cerca il nome del farmaco di marca.
- Vai su www.aifa.gov.it e cerca il principio attivo (es. “atorvastatina”, “losartan”, “metformina”).
- Guarda se ci sono farmaci generici elencati con lo stesso principio attivo.
- Chiedi al tuo farmacista: “C’è un generico equivalente per questo? Ha il codice AB?”.
- Se lo trovi, chiedi se puoi cambiarlo. La maggior parte dei farmaci generici è coperta dal SSN, quindi non pagherai di più.
Non serve aspettare la prossima visita. Puoi farlo oggi. E se lo fai, potresti risparmiare centinaia di euro all’anno - senza rinunciare alla stessa efficacia del farmaco che ti è stato prescritto.
I farmaci generici sono meno efficaci rispetto a quelli di marca?
No. I farmaci generici devono dimostrare di essere bioequivalenti: il corpo li assorbe nello stesso modo e producono gli stessi effetti. L’AIFA e la FDA richiedono test rigorosi prima di approvarli. Migliaia di studi clinici confermano che i generici funzionano allo stesso modo, anche per malattie croniche come ipertensione, diabete e ipercolesterolemia.
Perché il mio medico non mi ha mai parlato dei generici?
Molti medici non lo fanno perché non sanno che tu non lo sai. Non è un omissione intenzionale. Alcuni pensano che il paziente lo chieda da solo. Altri non sono aggiornati sulle nuove disponibilità. Non è colpa tua se non ti hanno informato: è un problema di comunicazione. Chiedi apertamente: “C’è un generico equivalente per questo farmaco?”. È il tuo diritto.
Posso chiedere di cambiare farmaco anche se la prescrizione è già stata rilasciata?
Sì. La prescrizione indica il principio attivo, non il nome di marca. Il farmacista può sostituire il farmaco con un generico equivalente, a meno che il medico non abbia specificato “non sostituibile” o “da dispensare come scritto”. In questo caso, devi chiedere al medico un nuovo foglio, ma non è un problema. La maggior parte dei farmaci può essere sostituita senza autorizzazione.
Perché alcuni generici costano di più di altri?
Perché non tutti i generici sono prodotti allo stesso modo. Alcuni marchi generici hanno un costo più alto perché sono importati, hanno imballaggi diversi, o sono distribuiti da aziende più piccole. Ma il principio attivo è lo stesso. Il prezzo non indica qualità. Controlla sempre il nome del principio attivo e la dose. Se due generici hanno lo stesso principio attivo e la stessa dose, sono equivalenti, anche se uno costa 3 euro e l’altro 7.
Cosa succede se il generico non funziona come il brand?
Se noti cambiamenti nel tuo stato di salute - stanchezza, capogiri, aumento dei sintomi - parla subito con il tuo medico. In rari casi, per farmaci a intervallo terapeutico stretto (come la levotiroxina o la warfarina), piccole differenze nella formulazione possono influenzare l’efficacia. Non è comune, ma è possibile. Il medico può decidere di tornare al brand o di provare un altro generico. Non cambiare farmaco da solo: consulta sempre un professionista.
Gabriella Dotto
dicembre 13, 2025 AT 09:48Io ho cambiato il mio atorvastatina e ho risparmiato 30 euro al mese. Mio nonno ci ha messo un anno a fidarsi, ma ora dice che è come se non avesse mai preso l’altro. E non è un’idea, è la verità. Il corpo non sa la differenza.